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#Ethergraf, una tecnica che vive nei secoli

articolo#Ethergraf è un’innovativa lega di metalli che ossida la comune carta, lasciando un segno morbido come la grafite, ma indelebile come l’inchiostro.
La punta in Ethergraf, creata da NapkinForever in collaborazione con importanti ricercatori italiani, non smetterà mai di sorprendervi: zero macchie, zero piombo, 100% creatività.

Approfondimento
Un istinto naturale, un gesto antico, tanto semplice quanto evocativo. Gli strumenti per dare forma a un pensiero hanno tracciato il corso del tempo, le esperienze dei secoli trascorsi hanno scritto la storia delle invenzioni future.

Dalla speciale tecnica della punta d’argento, utilizzata da Leonardo Da Vinci, prende ispirazione la punta in ETHERGRAF®, creata da Napkin in collaborazione con autorevoli ricercatori italiani, che recupera il principio di ossidazione che avviene durante l’attrito tra il puntale metallico e la carta, portandolo a un nuovo livello. ETHERGRAF® è qualcosa che prima non esisteva, innovazione al servizio dell’immaginazione, è materia che non teme il tempo, è zero macchie, zero piombo, 100% creatività.

Pensato, realizzato e forgiato artigianalmente in Italia, ETHERGRAF® è il tratto distintivo di tutti gli stilo della linea Forever Made in Italy.

La tecnica del silverpoint

punte_ethergraf_1La tecnica di disegno con punta metallica, soprattutto d’argento (il cosiddetto “silverpoint”), è antichissima e ricca di storia. 

Raccoglie infatti l’eredità dello stilo utilizzato per incidere le tavolette e diventa lo strumento prescelto dai migliori artisti a partire dal Rinascimento, da Leonardo da Vinci a Raffaello, da Dürer a Rembrandt, riuscendo ad esprimere con intensità ed eleganza un ampio numero di stili.

Disegnare con il silverpoint richiedeva una preparazione preventiva del supporto, ad esempio attraverso un trattamento della carta con pigmenti e aggreganti come mistura di polvere d’ossa, gusci d’uovo o conchiglie tritate, amalgamate con un collante ricavato da strisce di pelle di coniglio lasciate in ammollo oppure con gomma arabica. Una volta asciutto, era possibile disegnare sul supporto utilizzando la punta metallica, tecnica che richiedeva grande maestria per riuscire a trasferire le diverse tonalità e le ombreggiature, senza possibilità di errore.

Una difficoltà di realizzazione che, se da un lato ne ha fatto tramontare la diffusione in seguito alla scoperta della più pratica grafite, dall’altro ha stimolato l’estro e il talento di numerosi artisti contemporanei del calibro di Pablo Picasso, Joseph Stella, Bruce Nauman e Jasper Johns, i quali hanno riportato in auge questa affascinante tecnica.

Napkin non si è limitata a questo, ma ha ripreso i principi alla base del silverpoint scrivendo un nuovo interessante capitolo della sua storia e trasformandolo in qualcosa di completamente nuovo.